«Com’era la vita quando eri giovane?» Questa è la domanda che un ragazzo pone a Mario Mirri, uno dei più influenti storici italiani. È questa frase che fa tornare in vita, quasi magicamente, un mondo che abbiamo perduto, dove la civiltà contadina era ancora centrale, i figli tanti e i beni scarsi. I ricordi si mescolano all’analisi dello storico riuscendo a dare un senso più ampio alle esperienze di un singolo. Il piccolo Balilla si trova così a fare i conti con la scoperta di un padre che ascolta di nascosto Radio Londra o con l’improvvisa sparizione del compagno di classe ebreo. Ma è la guerra a dare una svolta. La ‘pugnalata alle spalle’ del regime fascista alla Francia spinge il giovane Mario, con altri compagni, ad aderire clandestinamente a Giustizia e Libertà e poi alla Resistenza. Questi anni, con le sofferenze, le torture subite, la perdita degli amici ma anche il contatto con ‘il mondo degli uomini’, saranno centrali nella formazione etica e politica sua e di una intera generazione.
Riflessioni e ricordi confluiti nel volume La guerra di Mario, portato a termine dall’autore poche settimane prima della scomparsa, e che sarà presentato alla Domus Mazziniana Sabato 27 ottobre alle ore 16 dal presidente della Domus Mazziniana Paolo M. Mancarella, rettore dell’Università di Pisa, da Bruno Possenti, presidente provinciale A.N.P.I. Pisa; dal professor Alfonso M. Iacono e da Paolo Pezzino, presidente dell’Istituto Nazionale “F.Parri”.